alpinismo

vajo due amiciDa sempre, da quando l'alpinismo è divenuto tale, alcuni lo interpretano nella maniera che più si avvicina allo spirito che alcuni celebri alpinisti hanno di volta in volta definito come esempio di libertà, di consapevolezza dei propri mezzi, di curiosità, di voglia di tentare qualcosa di nuovo. Ed è insito nell'alpinismo quel qualcosa che ti spinge ad osare, ad inventare qualcosa di nuovo. Ed é così che nascono i nuovi itinerari.
Quando si nota una via di salita da qualche parte e viene voglia di percorrerla; meglio se per primi.
E' con questo spirito che gli Accompagnatori di Escursionismo della nostra sezione Paolo Bellotto, Lorenzo Lunardi e Maura Marangon con la loro grande passione per i Vaj, canaloni in estate pieni di detriti e pericolosi ma d'inverno pieni di neve e percorribili con precauzione, abilità e capacità, da anni ci si cimentano.
Accanto a ripetizioni di notevole livello tecnico si contano delle prime assolute le cui relazioni tecniche e fotografiche andranno ad arricchire le prossime pubblicazioni sui percorsi invernali sulle vicine Piccole Dolomiti.

Ricordiamo anche che Paolo, membro del Club 4000 per aver salito oltre 30 cime di tale altitudine é anche autore di altre notevoli salite un po per tutto l'arco alpino.
Lorenzo lo conosciamo per la sua grande passione per le ciaspole e l'ambiente innevato. Le sue escursioni in ambiente mozzafiato sono ben conosciute per la bellezza e la severità che richiedono per essere percorse.
Maura non indietreggia mai. Con il marito Paolo ha percorso itinerari impegnativi senza mai tirarsi indietro. Anche se, come dice lei , "ci metto un pò a carburare ma poi sono come un diesel" sappiamo bene quale impegno ci mette nel portare avanti la sua passione. Coniugando la passione ,la curiosità e tanta voglia di novità, il risultato é questo.
E' certamente cosa gradita e fonte di ulteriore arricchimento sapere che alcuni nostri soci hanno contribuito, tramite i loro nomi, a dare lustro alla nostra Sezione perché lo spirito dell'alpinismo é quello di tentare, provare e riprovare, non importa che si riesca o meno, lo spirito più puro impone di provare.
A Paolo, Lorenzo e Maura il ringraziamento ed i complimenti da parte del Presidente, del Consiglio Direttivo e dei Soci tutti.

Il Presidente Osvaldo Pasin





























Vajo Due Amici o Vajo dei Maresciai - Gruppo del Pasubio

Il vajo sale un canale di via via accentuata pendenza, stretto e incassato tra le incombenti pareti della Sentinella (mt. 1.503) a destra e di quota 1.589 a sinistra. Nella prima metà il vajo sale stretto per poi allargarsi e diventare sempre più ripido fino all’uscita in prossimità di una piccola forcella tra i mughi a circa 50 m. sopra la strada degli Eroi.
Appartato e selvaggio l’ambiente.

Da Pian delle Fugazze (per chi proviene da Schio) si scende lato Vallarsa per circa 2,5 Km dove si incontra il primo tornante (a circa mt.1.050), parcheggiare l’auto nell’ampio spiazzo a destra.
Conviene attraversare per il bel bosco di faggi stando in quota (direzione NN/E) fino ad intravedere la sottostante strada provinciale e la galleria paravalanghe.
Scesi sulla strada la si costeggia a sx fino al Ponte del Diavolo (mt.950).
Si entra ora nella selvaggia Val Prigioni percorrendo la breve stradina interrotta dai manufatti di contenimento dell’alveo. Si entra nello stesso per breve tratto e appena possibile si abbandona la Val Prigioni e si sale la prima valle a destra (Val dei Dos) rimontandone il ghiaione; conviene poi salire al centro del vallone.
Arrivati a quota 1.250 mt. si nota sulla destra (sx idrog.) la parete basale della slanciata torre della Cima Sentinella, alla sua sinistra sale un ripido canale stretto tra alte pareti rocciose, più in sù enormi e incombenti massi sembrano sbarrare il canale tanto da far credere all’impossibilità di proseguire.
Si sale inizialmente lo zoccolo ghiaioso fino al punto più stretto, conviene stare a ridosso della parete della Sentinella (dx salendo) che offre maggior riparo da cadute di sassi dall’alto.
Oltre la parte più stretta si incontra la barriera di massi, da salire al centro; ora il terreno ghiaioso e franoso si fa sempre più ripido, conviene salire preferibilmente a ridosso della parete di destra per aver qualche punto di appoggio, facilitando la progressione.
Ad una biforcazione si sale il più largo canale di sinistra: a destra sale uno stretto canalino franoso con sassi incastrati, da salire solo con abbondante innevamento, sono infatti presenti segni di continui cedimenti di terriccio e sassi dalla forcella sommitale.
Dopo essersi innalzati, si scorge la strapiombante parete rocciosa, alta una trentina di metri, che sembra precludere ogni via di uscita del vajo. Si attraversa verso sinistra fino alla base della parete strapiombante, poi la si costeggia tutta salendo verso destra fino a raggiungere una breve e ripida cresta incombente, dal lato opposto, sul canalino franoso che sale da destra. Per pervenire in questo punto, si percorre anche il bordo di un piccolo e profondo cratere, dovuto ad un probabile e pare recente cedimento del terreno, che ha reso impercorribile il tratto iniziale dello stretto canale d’uscita.
Per raggiungere la parte superiore del canale, si sale la breve cresta che termina alla base di un pendio verticale di rocce delicate e terreno erboso, lo si risale (7/8 mt. - III°), si traversa per breve cengia erbosa, ingombra di mughi, che verso sx e con qualche difficoltà porta nel ripidissimo e sospeso canale erboso di circa 20 mt. risalito il quale, si arriva sulla piccola forcella (mt. 1.570) tra alti mughi e in prossimità di un roccione, da sopra il quale, si ha visione della Val di Fieno e della sottostante strada degli Eroi.

Discesa: scendere per 50 mt. tra mughi e bosco di faggi, arrivando sulla strada degli Eroi. La si percorre fino a incrociare e poi scendere per il sentiero CAI n.179 della Val di Fieno, stando attenti a prendere, più in basso, il sentiero per Streva (indicazioni sugli alberi).
Arrivati sulla provinciale, in prossimità della Casa Cantoniera, si costeggia la strada per circa 500 mt fino ai mezzi.

Dislivelli: 620 mt. – 300 mt. il vajo; (mt.950 Ponte del Diavolo-mt. 1.570 F.lla Due Amici);
Tempi: 4/5 ore;
Difficoltà: valutiamo AD+, concentrate nella parte finale del vajo.
Note: Il Vajo è stato salito il 12 gennaio 2013, senza neve.

Primi salitori: Paolo Bellotto e Lorenzo Lunardi CAI Este (PD) che propongono di nominarlo “Vajo Due Amici o Vajo dei Maresciai” e con lo stesso toponimo propongono la Forcella di uscita.





  • vajo1
  • vajo2
  • vajo3
  • vajo4
  • vajo5
  • vajo6
  • vajo7
  • vajo8
  • responsive slider
  • vajo10
jquery slider by WOWSlider.com v7.6m